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Sabato 30 Novembre 2024
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Nel contesto di rinnovata e forte attenzione al tema del “gender equity” che include misure per il sostegno all’imprenditorialità femminile, allo sviluppo delle competenze digitali, alla riduzione del divario salariale, fino al contrasto agli stereotipi ed alla violenza sulle donne, nasce il progetto «E-WOMEN LAB» promosso da e-Bay Italia e Dintec – Agenzia delle Camere di commercio specializzata sui temi dell’innovazione e del digitale – con la finalità di supportare l’imprenditorialità femminile e la presenza di donne in settori STEM.
Il Progetto di sistema, dà l’opportunità a 40 imprenditrici su base nazionale, di realizzare un percorso di qualificazione ed aggiornamento professionale sul tema dell’e-commerce e di beneficiare di un supporto tecnico per l’apertura di un negozio virtuale su e-Bay.
Le imprenditrici saranno selezionate sulla base delle competenze digitali possedute, misurate attraverso Digital Skill Voyager il test on-line dei PID - Punti Impresa Digitale delle Camere di commercio disponibile su www.dskill.eu; saranno valutate le candidature che hanno ottenuto il punteggio più alto e, in caso di parità, il minor tempo impiegato per completare il test.
Il programma formativo si svolgerà esclusivamente in modalità on-line e prevede la formazione di 2 classi di massimo 20 imprenditrici ciascuna; per ogni classe, verranno offerte 15 ore di corso obbligatorie, alle quali potranno essere aggiunte ulteriori 10 ore facoltative di approfondimento su specifici temi.
Il Progetto si concluderà con un project work sarà chiesto alle imprenditrici di applicare i metodi e la strategia di vendita che sono state oggetto della formazione. I tre migliori progetti saranno valutati da eBay e Dintec sulla base di requisiti che includono, a titolo esemplificativo, performance delle vendite, interazione con i clienti, allestimento della vetrina. Alle vincitrici sarà data visibilità attraverso azioni di promozione nazionali e la diffusione sui canali social di e-Bay, Dintec, dei PID delle Camere di Commercio, della rete dei Comitati per l'Imprenditoria Femminile oltre che dei partner del progetto: Università Bocconi e Associazione SheTech.
Il Progetto, la cui adesione è totalmente gratuita, è rivolto alle micro, piccole e medie imprese femminili, iscritte al Registro delle imprese.
Il progetto si inserisce nell’ambito delle iniziative promosse dai PID – Punti Impresa Digitale - strutture delle Camere di commercio dedicate a supportare la transizione digitale delle micro, piccole e medie imprese - in collaborazione con la rete dei Comitati per l’imprenditoria femminile presenti nelle Camere di commercio per promuovere la cultura imprenditoriale presso le donne e con Sicamera, focal point del sistema camerale in tema di imprenditorialità femminile e di assistenza tecnica ai Comitati.
Il termine per l’adesione è fissato al 10 settembre 2021.
Per approfondimenti, collegati alla pagina del portale DINTEC dedicata al Progetto:
https://www.dintec.it/P42A0C328S128/e-Women-Lab--progetto-di-Empowerment-femminile.htm
In Puglia, su un totale di 383.592 imprese iscritte nei registri delle Camere di Commercio, 88.076 sono condotte da donne. Nella regione il tasso di femminilizzazione imprenditoriale è del 22,96%, e dunque al di sopra della media nazionale che è del 21,96%.
Sono i dati dell’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere e InfoCamere, dai quali emerge che a livello nazionale la spinta delle giovani di meno di 35 anni caratterizza l’andamento della natalità delle imprese femminili nel primo trimestre, rispetto alle iscrizioni registrate nei primi tre mesi del 2020, tanto che le nuove imprese fondate da under 35 aumentano dell’8,1%.
Ancora molto timorose, invece, si rivelano le colleghe più adulte, la cui voglia di mettersi in proprio è inferiore del 2%.
Dopo la caduta delle iscrizioni complessive di nuove attività guidate da donne registrata nel corso di tutto il 2020, torna comunque a salire lievemente nel primo trimestre 2021 l’indicatore principe della vitalità imprenditoriale: 26.299 le imprese femminili nate tra gennaio e marzo scorso, contro le 26.044 dello stesso periodo di un anno fa, il dato più basso dal 2015. Sebbene ancora ben al di sotto delle performance del passato, la crescita dell’1% rispetto a gennaio-marzo 2020 segna quindi una prima svolta rispetto ai trimestri precedenti, anche se non assume ancora la robustezza degli anni passati.
In tutto questo lungo anno di pandemia, comunque, le giovani aspiranti imprenditrici si sono mostrate un po’ più resilienti delle over 35. Nel secondo e nel terzo trimestre 2020, infatti, le iscrizioni delle imprese femminili giovanili si sono ridotte in misura minore rispetto a quelle (sempre rosa) non giovanili (-38,6% contro -44,0% nel secondo trimestre, -3,7 contro -5,3% nel terzo), fino a tornare in positivo nei primi tre mesi del 2021.
Le donne, comunque, continuano a pagare un prezzo più alto degli uomini alla crisi indotta dalla pandemia. Anche nel primo trimestre di quest’anno, infatti, l’incremento percentuale delle nuove imprese guidate da donne continua ad essere ben inferiore a quello delle imprese maschili (1% a fronte del 9,5%).
A fine marzo, le imprese femminili superano il milione e 330mila, pari al 21,97% del totale del sistema produttivo nazionale. Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia le regioni in cui si concentra il maggior numero di imprese guidate da donne. Molise, Basilicata e Abruzzo quelle in cui, invece, il “peso” delle donne d’impresa è maggiore e pari a oltre un quarto del totale delle attività esistenti.
Dopo la caduta delle iscrizioni complessive di nuove attività guidate da donne registrata nel corso di tutto il 2020, torna comunque a salire lievemente nel primo trimestre 2021 l’indicatore principe della vitalità imprenditoriale: 26.299 le imprese femminili nate tra gennaio e marzo scorso, contro le 26.044 dello stesso periodo di un anno fa, il dato più basso dal 2015. Sebbene ancora ben al di sotto delle performance del passato, la crescita dell’1% rispetto a gennaio-marzo 2020 segna quindi una prima svolta rispetto ai trimestri precedenti, anche se non assume ancora la robustezza degli anni passati.
In tutto questo lungo anno di pandemia, comunque, le giovani aspiranti imprenditrici si sono mostrate un po’ più resilienti delle over 35. Nel secondo e nel terzo trimestre 2020, infatti, le iscrizioni delle imprese femminili giovanili si sono ridotte in misura minore rispetto a quelle (sempre rosa) non giovanili (-38,6% contro -44,0% nel secondo trimestre, -3,7 contro -5,3% nel terzo), fino a tornare in positivo nei primi tre mesi del 2021.
Le donne, comunque, continuano a pagare un prezzo più alto degli uomini alla crisi indotta dalla pandemia. Anche nel primo trimestre di quest’anno, infatti, l’incremento percentuale delle nuove imprese guidate da donne continua ad essere ben inferiore a quello delle imprese maschili (1% a fronte del 9,5%).
A fine marzo, le imprese femminili superano il milione e 330mila, pari al 21,97% del totale del sistema produttivo nazionale. Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia le regioni in cui si concentra il maggior numero di imprese guidate da donne. Molise, Basilicata e Abruzzo quelle in cui, invece, il “peso” delle donne d’impresa è maggiore e pari a oltre un quarto del totale delle attività esistenti.